SCUOLA AD OTTOBRE: DALLA PUGLIA ALL'ITALIA

SCUOLA AD OTTOBRE: DALLA PUGLIA ALL’ITALIA

article pic

Tra le scuole che aderiscono al progetto nazionale per posticipare la scuola a ottobre, capofila sarebbe la Puglia.

Questo progetto nazionale relativo al cambiamento dell'inizio dell'anno scolastico, prevede il rinvio del suono della campanella ad ottobre.

Con la Fedeli la scuola ha già visto molti cambiamenti.

Tra questi, tra i più discussi, l'inizio di una sperimentazione, a partire dal 2018/2019, di licei brevi della durata di 4 anni.

Scuola a ottobre: la Puglia capofila del movimento

Questa volta, l'idea di cambiamento non viene dalla ministra Fedeli, ma dalla Puglia, in particolare dall'Assessore all'Istruzione Sebastiano Leo.

Rilancia sulla mozione-proposta del consigliere regionale, Gianni Stea, per una rimodulazione del calendario scolastico.

Secondo Stea, lo scopo è che "Salvi studenti e docenti da istituti che anche a settembre possono essere dei forni.

E, soprattutto possa dare un contributo concreto alla tanto decantata destagionalizzazione turistica".

Inizio anno scolastico da posticipare: le motivazioni

Le motivazioni principali, quindi, sarebbero da ricercare nel turismo e nel fatto che a settembre, soprattutto nelle regioni dell'Italia meridionale, il tempo presenta delle temperature ancora alte per poter andare a scuola.

Si attenderebbero quindi temperature più miti in modo da ottenere un duplice vantaggio.

L'assessore condivide l'idea proposta dal consigliere, ammettendo che bisognerebbe far conciliare il tutto anche col monte ore previsto a livello nazionale.

E, più in generale, con: "L’indotto della scuola, mense, trasporti pubblici e tanto altro ancora".

L'assessore appare risoluto ad impegnarsi nel progetto, affermando che: "Metteremo attorno ad un tavolo tutti i soggetti interessati per vedere se ci sono margini di accordo; inoltre, nelle prossime settimane porterò in IX Commissione della Stato-Regioni la proposta di far slittare a fine settembre l’apertura delle scuole a livello nazionale.

Il Sud Italia ne guadagnerebbe notevolmente potendo contare, in un mese in cui di solito le condizioni meteo sono ancora buone, di un notevole afflusso di turisti dalle regioni del Nord. Ma condivido quanto messo nero su bianco da Stea: già muovendoci in Puglia avremmo dei notevoli vantaggi".

Stea: la sperimentazione a partire dalla Puglia

Stea ritiene valida una sperimentazione partendo dalla Puglia.

Si tratta di un progetto a cui punta di discutere già nel prossimo consiglio regionale: "Mentre le spiagge si stanno velocemente svuotando e migliaia di studenti in tutta la regione tra breve saranno costretti ad estenuanti bagni di sudore in istituti scolastici, diventa sempre più necessario ridisegnare il calendario scolastico.

In alcuni Istituti pugliesi le aule sono aperte praticamente dal 9/10 settembre: una situazione assurda per una regione del Sud, dove la bella stagione di solito si protrae fino alla fine di settembre.

Una situazione che inoltre danneggia studenti e allo stesso tempo l’economia del turismo, costretta a stagionalizzare sempre di più, accorciando di fatto i mesi di lavoro.

Basterebbe spostare in avanti l’apertura dell’anno scolastico, recuperando le – poche – ore perse: per esempio anche con brevi rientri pomeridiani nel corso dell’inverno".

La soluzione: rientri pomeridiani

Come anticipato sopra, la soluzione sarebbe da rintracciare in rientri pomeridiani durante l'inverno, anche perché si tratterebbe di poche ore da recuperare.

Stea quindi invita l'Amministrazione Regionale a dare priorità al provvedimento, anche se dichiara: "Purtroppo, temo che in mancanza di atti urgenti, anche questa volta saremo tutti d’accordo su questo provvedimento, ma non se ne farà nulla, sancendo di fatto la fine della lunga estate mediterranea al 15 settembre, ovvero quasi in pieno solleone".

L'assessore però si mostra più fiducioso, ritenendo che si passerà dalle parole ai fatti concreti.